Mancano tre giorni alla chiusura del mercato della Legapro; i tre giorni più freddi dell’anno, meteorologicamente parlando. Sono quelli che vengono definiti “giorni della merla” in ossequio a una leggenda che parla di una merla bianca che per ripararsi dal grande freddo si accostò troppo a un comignolo, talmente tanto che la vicinanza le causò la bruciatura delle penne che da allora – narra la leggenda – diventarono nere per tutta la specie.
In questi ultimi giorni di gennaio, definiti “della merla”, la Paganese, con l’arrivo di un altro paio di calciatori, dovrebbe definitivamente cambiare pelle (e piume, come la merla) e voltare pagina.
A dire il vero, sono bastati anche i soli Stendardo, Capece e il giovanissimo Perri a dare una certa dimensione alla squadra; di sicuro hanno contribuito ad allontanare con due buone prove gli spettri di una disfatta senza precedenti. Se non altro, la squadra appare tale, etimologicamente parlando e – con riferimento soprattutto all’ultima gara disputata a Castellammare di Stabia contro la capolista del girone – sicuramente è in credito con le dea bendata.
Non so, per la verità, in che misura i “nuovi” riusciranno ad incidere sui risultati a venire perché il calcio è materia che sfugge ad ogni ragionamento; di certo però hanno portato quella compattezza alla difesa di cui la squadra aveva tanto bisogno e dato maggiore geometria nella zona centrale del campo, apparsa orfana di guida fino a qualche domenica fa.
Anche De Sanzo adesso ha qualche carta in più da giocare e potrà giostrare meglio le pedine a disposizione specie se arriverà, come sembra, il giovane Konate Amara, classe 1999, una forza della natura, che ieri sera ho avuto modo di apprezzare nel corso di Cavese-Rieti.
Adesso la squadra appare più quadrata e – anche se nel calcio non c’è mai la controprova – appare evidente che se i rinforzi arrivati a gennaio avessero anticipato la loro venuta dopo le prime disfatte accusate in casa e fuori, a quest’ora avremmo avuto argomenti diversi da mettere in campo in tema di salvezza.
Poteva essere, ma non è stato. Mettiamoci una pietra sopra e guardiamo avanti.
Invece è chiaro a tutti, sfogliando il regolamento in tema di retrocessioni, che la Paganese – a meno di un auspicabile miracolo calcistico – sarà chiamata ad una impresa disperata nel tentativo di evitare i play-out. È vero che la precaria posizione del Matera, falcidiato da una caterva di punti di penalizzazioni, facilita il compito della Paganese, ma nel girone C ci saranno due retrocessioni. Dato per scontato che oramai i lucani sono destinati, per assurde vicende amministrative a scendere di categoria, ci sarà bisogno di disputare i play out per designare la seconda squadra che li accompagnerà in serie D.
Ce la faranno gli azzurro stellati a saltare il fosso? Incrociamo le dita e pensiamo a fare punti…
Nino Ruggiero
I giorni della merla
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