L’ultimo dubbio che ancora potevamo avere ce lo siamo tolti domenica scorsa dopo l’incontro con la Virtus Francavilla disputato a Brindisi: squadre inferiori alla Paganese in questa serie C, girone C, non ce ne sono. Quando mancano due sole giornate alla fine del girone di andata, abbiamo avuto modo di vedere all’opera tutte le compagini che, in teoria, avrebbero potuto essere alla portata della Paganese. Ebbene, fermo restando che mancano due partite alla fine del girone di andata (dovranno essere incontrate solo Trapani e Viterbese, rispettivamente domenica prossima e mercoledì 26 nel giorno di Santo Stefano) ad oggi non c’è stata una sola vittoria da parte dei ragazzi di De Sanzo che potesse incoraggiare sogni di salvezza sul campo.
A Brindisi, non esagero, abbiamo assistito alla partita più brutta e sciatta non solo di questo campionato, ma probabilmente degli ultimi anni. Una gara insulsa disputata tra due squadre apparse senza capo né coda, ancorché disputata su un terreno di gioco infido e pesantissimo. Emozioni zero; tiri in porta rarissimi. Diciamo un paio da parte della Virtus e uno sul finale della Paganese. La partita poteva anche finire sul risultato di parità, vista la levatura tecnica degli avversari, ma non sarebbe cambiato granché per quello che riguarda la classifica sempre più amara verso chi in tempi di magra ha pensato di fare le nozze con i fichi secchi.
Così ci siamo tolti anche l’ultimo pensiero, come si dice coloritamente dalle nostre parti e possiamo anche rassegnarci a tenere ben stretto l’ultimo posto in classifica; tranquilli, non ce lo toglie proprio nessuno anche se – malauguratamente per loro – squadre come Matera, Reggina e Rieti dovessero subire penalizzazioni su penalizzazioni.
Qualche mese fa parlavo dei due campionati in uno della Paganese: quello strettamente calcistico e quello amministrativo/contabile. Sul primo oramai non ci sono più dubbi; a meno di miracoli che nel calcio avvengono raramente, pur in presenza di eventuali avvicendamenti di calciatori nella sessione di gennaio, è difficile che la squadra possa abbandonare l’ultima posizione in classifica.
Sul secondo, campionato anomalo che non prevede spettatori, qualcosa la devo dire. Puntare tutto sulla poca puntualità amministrativa di squadre concorrenti per salvare la categoria non sempre paga ed è anche avvilente. Prova ne sia che, nonostante le penalizzazioni subite fino a questo momento da Reggina e Matera, è sempre la Paganese a reggere il fanalino di coda.
È vero che la società ha i conti a posto e probabilmente vincerebbe il campionato dei commercialisti, dei ragionieri o periti commerciali. Ma il calcio, scusatemi, è tutta un’altra cosa: è poesia, è fantasia, è sogno, è abbracciare il proprio vicino senza nemmeno conoscerlo, gridando al gol.
Emozioni, il sale della vita; ma chi se le ricorda più?
Nino Ruggiero
Le nozze con i fichi secchi
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