Chi l’avrebbe mai detto! Una Paganese dirompente, finalmente assatanata, perfino cinica al punto giusto, riesce a mettere sotto il Rende senza scampo. Tre gol e tre punti, un bottino inusuale per una squadra che pare avere finalmente un’anima. Una parte determinante, ancora una volta, la recita Francesco Scarpa; un giovanotto senza età dalla indefinibile e ingenerosa carta d’identità che fa a pugni con il vigore agonistico mostrato sul terreno di gioco. Scarpa segna due gol, arricchendo il suo “score” personale, ma regala perle di saggezza e di classe a una squadra che in questo particolare momento ha soprattutto bisogno di mestiere. Proprio su Scarpa, vera chioccia di una nidiata di calciatori quasi tutti ventenni e ancora da scoprire, la Paganese contro il Rende ha costruito la sua preziosa vittoria.
Partita interessante sotto tutti i punti di vista. Il Rende non si trova per caso nelle posizioni alte della classifica e lo dimostra nelle prime battute della gara perché il suo centrocampo, magistralmente orchestrato da Laaribi, appare armonico ed elegante nelle fasi di fraseggio e di possesso palla. I calabresi però non sanno di dover fare i conti con una squadra che non può più permettersi passi falsi. Gli azzurro-stellati intuiscono subito di dover far scorrere la partita su alti ritmi, magari saltando il centrocampo e cercando spazio sulle fasce laterali per aggirare la munita difesa calabrese. In questa fase si mettono in buona luce Della Corte sulla fascia sinistra del proprio schieramento e lo stesso Scarpa che torna in avanti nel ruolo in cui ha sempre dominato la scena.
Due volte, al quarto d’ora, si salva il portiere De Brasi, consecutivamente, su tiri di Nacci e di Cernigoi. Ma nulla può il portiere calabrese allo scadere del tempo quando la Paganese offre uno di quegli acuti che fanno tanto spettacolo ed elevano il tono di una partita di calcio. Protagonista ancora Scarpa che riesce a servire Cuppone in piena area; l’attaccante aggancia l’invito, sembra in ritardo ma con uno scatto felino anticipa il suo angelo custode e, sull’uscita alla disperata di De Brasi, insacca di esterno destro. Un gol bellissimo, da annoverare fra le perle di una partita di calcio; un gol di astuzia, tipica zampata micidiale dei predatori delle aree di rigore.
Ecco, Cuppone. Arrivo a gennaio dal Pisa, tre gol segnati fino a questo momento con solo tre presenze; una vera faina, un predatore, un fiuto della rete non comune, uno che può e deve crescere perché “vede la porta” come pochi. Il vantaggio striminzito potrebbe bastare per i tre punti che servono alla classifica, ma la Paganese oggi è incontentabile: vuole stravincere. Arriva prima il raddoppio grazie ad uno spunto del sempre più sorprendente Ngamba atterrato dal portiere: rigore e realizzazione senza speranze di Scarpa dagli undici metri. Poi arriva anche il terzo gol, autore sempre Scarpa su calcio di punizione da antologia da buoni venticinque metri.
Ecco, è questa la Paganese che vorremmo sempre vedere all’opera. Una squadra che pare avere acquisito il carattere sanguigno e verace del suo nuovo timoniere. Prosit!
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