Ancora una volta il calcio riesce a sorprenderci. Chi – spettatore di parte azzurro-stellata – ha assistito, dal vivo o tramite le piattaforma di Eleven Sports, alla gara odierna fra Catanzaro e Paganese, ha di che essere amareggiato per il risultato finale. Una gara vissuta quasi interamente su una supremazia marcata di Scarpa e compagni che sono bravi a lasciare pochi scampoli di gioco agli avversari di turno.
Una interpretazione quasi perfetta di un piano tattico che annichilisce il Catanzaro, costretto per buona parte della gara ad arginare le folate offensive orchestrate da un immenso Scarpa e da due folletti immarcabili come Cesaretti e Talamo. Il tandem offensivo funziona quasi ad occhi chiusi. Cesaretti è imprendibile quando parte pallone fra i piedi; in una delle sue evoluzioni offensive serve a Talamo in piena area uno di quei palloni che non si possono rifiutare. L’attaccante, di prima intenzione, insacca di sinistro fra palo e portiere.
La Paganese che piace: controlla gli avversari, diventa padrona del campo, riparte con azioni micidiali per fare male agli avversari. Il gol galvanizza ancora di più i ragazzi di Massimiliano Favo che si ritrovano ad occhi chiusi: dimostrano a tutti, anche agli increduli, che adesso finalmente sono una squadra nel senso etimologico della parola.
Segna Talamo più che meritatamente il gol del vantaggio ma la Paganese non si ferma. È una macchina che oramai ha superato l’immancabile rodaggio: corre e corre anche bene. Potrebbe segnare ancora; con Cesaretti, con Maiorano e poi con lo stremato Baccolo che si fa parare la conclusione di esterno destro; infine nel secondo tempo, con una pennellata di Bensaja che va a stamparsi sul palo alla sinistra del battutissimo portiere Nordi. Il Catanzaro si dibatte, cerca di reagire ma non combina granché.
Potrebbe finire con una vittoria risicata ma più che meritata; ma non è così. Stavolta è la dea bendata a voltare le spalle ai ragazzi di Favo. Quando mancano due soli minuti allo scadere del recupero accordato dall’arbitro la Paganese si fa male da sola; un rinvio difensivo carambola fra le gambe di Meroni e il pallone termina beffardamente in rete: niente da fare per Gomis.
Conclusioni. Una bella Paganese, all’altezza dell’esibizione di Catania contro la Sicula Leonzio, solo forse poco fortunata e meno cinica in zona gol. Ma che volete: se segnasse sempre, a ripetizione, di certo la classifica non sarebbe quella di oggi. Resta la convinzione di aver visto all’opera una squadra quadrata e sicura di sé con una difesa in cui comincia a farsi valere un Piana elegante ed essenziale al tempo stesso; con due difensori d’ala come Picone e Della Corte che migliorano di partita in partita. Poco lavoro per il bravissimo Gomis chiamato a due difficili interventi a terra. Il centrocampo, orfano di Tascone, ha dimostrato armonia e coesione, grazie a una grande partita del redivivo Baccolo e del talentuoso Bensaja, nei panni di ex di turno.
Due punti persi per strada, di sicuro. Ma anche la convinzione che la squadra si avvia a disputare un girone di ritorno all’insegna della ritrovata fiducia nei propri mezzi.
Nino Ruggiero
CATANZARO-PAGANESE 1-1
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