Così è, anche se non vi pare
I pareggi possono essere considerati risultati positivi quando vengono inanellati dopo qualche vittoria; altrimenti, quando arrivano a fare compagnia ad altri pareggi, anche in serie, servono a poco: hanno proprio le gambe corte. Andavano bene, diciamo meglio, quando la vittoria, parecchio tempo fa, valeva due punti; oggi hanno poca valenza. Lo affermo non perché non sia soddisfatto del punto preso in casa contro la squadra del Francavilla, arrivato dopo due rimonte che hanno quasi del miracoloso, quanto per il fatto che la classifica – con squadre cosiddette di pari livello che invece vincono – rischia di farsi complicata.
Ho detto, a caldo, subito dopo la partita, che il pareggio di sabato con il Francavilla è stato frutto di una prestazione di alto livello agonistico messo in campo soprattutto nel secondo tempo quando le sorti della gara parevano compromesse. Lo confermo. Una condotta di gara spregiudicata, al limite dell’incoscienza tattica, che ha messo in evidenza però lo spirito collettivo della squadra capace di dare una sterzata squisitamente caratteriale nel momento in cui i giochi per il Francavilla sembravano già fatti. Una condotta di gara maschia che ha fatto letteralmente a pugni con l’andamento tecnico-tattico, apparso lezioso e poco redditizio nella prima parte della gara. Una prova di attaccamento ai colori sociali, non solo, ma anche una lodevole abnegazione nel cercare di porre argine a problemi che investono la natura tecnica dell’inquadratura. Un secondo tempo, quella della Paganese, che ha fatto passare in sottordine tutte le discrasie più volte enunciate e che ha consentito alla squadra di cambiare le carte in tavola del gioco proprio in virtù di una determinazione tipica di una compagine che deve lottare per salvarsi.
Risultato: due gol messi a segno, entrambi molto belli, e un salvataggio miracoloso del portiere pugliese sul risultato di due a due. E non è tutto: grazie alle immagini televisive, abbiamo anche conferma di quello che era sembrato abbastanza chiaro: che cioè il fallo commesso su Cesaretti, lanciato a rete, era decisamente sulla linea. Tradotto: si trattava di calcio di rigore, trasformato poi dall’ineffabile arbitro della gara in punizione dal limite.
Immaginate per un momento come poteva andare a finire la gara; da un risultato negativo, rimesso due volte in sesto, si poteva addirittura arrivare ai tre punti. Il che non significa che la squadra avrebbe risolto d’incanto tutti i suoi innegabili problemi di natura tecnica, intendiamoci. Ma volete mettere tre punti, invece di uno…
Poteva arrivare anche la vittoria, dunque, e sarebbe stata la benvenuta. Adesso bisogna solo sperare che i problemi più volte evidenziati non si aggravino; la squadra sta acquistando un minimo di affiatamento – che serve tanto a prescindere dalla qualità – e quindi dobbiamo augurarci che elementi già collaudati stiano bene fisicamente. È il caso di Picone, che assicura buona protezione sulla fascia destra della propria difesa; ma è il caso anche di Carcione, la cui condizione fisica preoccupa non poco perché sappiamo tutti cosa significhi per la squadra avere il suo uomo d’ordine in piena efficienza.
Ma le note positive, se così vogliamo chiamarle, non mancano. Ngamba, una volta chiamato all’opera, sta dimostrando di poter gareggiare per guadagnarsi un posto a centrocampo. Regolanti sta recuperando la sua migliore condizione e sabato ha rimarcato la sua vocazione al gol. Il duo d’attacco Talamo-Cesaretti si fa rispettare: il primo è alla sua terza segnatura, il secondo è risultato fra i più brillanti sulla fascia sinistra dell’attacco. Sulla stessa fascia, Della Corte accusa qualche pausa quando deve marcare attaccanti veloci e sguscianti, lui che non è nato come difensore puro; probabilmente darebbe il massimo se schierato come elemento di fascia esterna con funzioni di proposizione a centrocampo anziché come terzino vecchio stampo. Ma qui entrerebbe in gioco uno schieramento con difesa a tre: al momento, credo però che Favo – con lo sguardo rivolto ai risultati da ottenere – esperimenti del genere forse non può permetterseli.
Che posso dire di più?
Nino Ruggiero
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