Foggia, missione impossibile. Lo era alla vigilia, lo è diventata ancora di più sul campo. Foggia stratosferico, immenso; una squadra dai piedi buoni, mai un pallone buttato in avanti, fraseggi millimetrici, precisi. In aggiunta due cecchini che conoscono bene il mestiere del gol, Mazzeo e l’ex Francesco Deli che migliora di giorno in giorno, anche sul piano della continuità, quella che gli mancava quando giocava a Pagani.
Paganese subito in barca. Nemmeno il tempo di notare la nuova disposizione tattica difensiva degli azzurro-stellati che i satanelli sono già in vantaggio, grazie ad un pallonetto calibrato di Mazzeo che vede Liverani fuori dai pali e lo infilza.
Grassadonia aveva preparato una squadra più attestata sulla difensiva, probabilmente per chiudere le due corsie ai titolati avversari, ma il piano fallisce sul nascere. Una volta subìto il primo gol, la partita non ha più storia perché la Paganese stenta sempre nel ripartire, mentre il Foggia dimostra tutta la sua forza di prima in classifica in virtù di una manovra sempre fluida, con palleggi e fraseggi di alta scuola; proprio quelli che oggi sono mancati alla Paganese
I ragazzi di Grassadonia infatti non hanno ripetuto le buone prove degli ultimi tempi. Il risultato finale non fa una grinza, tanto è apparso superiore in tutto il Foggia, ma almeno sotto il profilo del gioco – per quello che avevano fatto vedere nelle ultime partite disputate – qualcosa in più era lecito attendersi da Pestrin e compagni. L’impegno infrasettimanale con il Fondi servirà a chiarire definitivamente le possibilità future della squadra.
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