Nella foto, tratta da Sportube, il primo gol realizzato da Cunzi
Vittoria al di là del risultato: netta, chiara, limpida. Tre punti importanti che vanno ad alimentare una classifica che adesso può finalmente definirsi tranquilla.
Una gara che comincia benissimo e che mette in luce le vere potenzialità della Paganese; squadra cortissima ma micidiale quando riparte. Un quarto d’ora iniziale in grande spolvero; giocatori lucidi, decisi, pronti a riversarsi in avanti, così come fanno le squadre di rugby, una volta in possesso di palla; un gioco corale, armonico, addirittura travolgente.
Avversari sorpresi da una vitalità incredibile da parte degli azzurro-stellati. Sei minuti ci vogliono per arrivare al gol. Cunzi fa tutto da solo; si catapulta come solo lui sa fare su un invito longitudinale di Carcione, dribbla il portiere in uscita e da posizione angolata sulla destra infila nella porta sguarnita.
L’Ischia è chiaramente sorpresa e traballa da tutte le parti. Ci sono tutte le premesse perché la gara della Paganese si trascini sulla via maestra di un gioco brillante e redditizio. Ma non dura molto la facilità di linguaggio calcistico di una squadra – quella azzurro-stellata – che, bisogna dirlo, se avesse sempre la brillantezza e personalità dimostrata nella primissima parte della gara, di sicuro non sarebbe nell’attuale posizione di classifica.
Passano i minuti e l’Ischia prende coraggio. La Paganese iniziale, brillante, agile, disinvolta, arretra il suo baricentro e lascia spazio alle velleitarie offensive degli isolani. I padroni di casa, come colpiti da una scossa, cominciano ad affacciarsi in area paganese, senza però mai dare l’impressione di essere irresistibili. Marruocco è chiamato a due interventi di spessore prima su un colpo di testa di Gomes e poi su un tiraccio dalla distanza del difensore Bruno.
Nella ripresa gli azzurro-stellati potrebbero straripare per le tante occasioni da gol procurate. È da antologia un inserimento di Deli che parte da metà campo, in slalom evita tre-quattro avversari con una semplicità disarmante, da sciatore provetto, ma fallisce di un soffio il gol colpendo la base del palo alla sinistra del portiere ischitano; una specie di “incompiuta”, un po’ come la sinfonia n. 8 di Schubert. Che peccato per il talentuoso calciatore romano!
La maggiore caratura complessiva della Paganese, alla fine, si impone e uno scalpitante Palmiero riesce a mettere il risultato finalmente al sicuro proprio allo scadere del tempo. Ma quanta sofferenza!
Una bella vittoria, una Paganese vogliosa di arrivare al risultato pieno, forse anche stanca ma finalmente una bella boccata di ossigeno. Ci voleva proprio!
Appuntamento a venerdì prossimo per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su
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