Così è, anche se non vi pare
Nella foto, tratta da Sportube, Cunzi mette a segno il suo primo gol eludendo l’uscita del portiere
La gara con la Juve Stabia è una di quelle che alla fine ti consegnano due stati d’animo, uno completamente diverso dall’altro; diciamo opposti. Proprio per questo, non so da dove cominciare. È come quando ti dicono: ho due notizie, una buona e una cattiva; quale vuoi sapere per prima? Dubbio atroce, ma credo sia giusto parlare prima delle cose buone – se non altro per rispettare la tempistica dell’avvenimento domenicale che ci interessa.
Paganese autorevole, sicura di sé, spavalda, addirittura debordante nella prima parte della gara.
Dopo sei minuti di gioco, Polito, portiere della Juve Stabia, si è già abbassato due volte per raccogliere due palloni dalla sua rete. Uno depositato da Guerri che riprende una respinta del palo su tiro di sinistro di Caccavallo; l’altro messo a segno da un Cunzi che finalmente raccoglie la giusta mercede per prestazioni sempre più eccezionali. All’ottavo minuto, subito dopo il gol di Cunzi, Deli è devastante: parte alla sua maniera, come quando è nelle sue giornate di grazia, semina due, tre avversari e si presenta in area davanti a Polito per poi graziarlo con un tiro di piatto che – come si suole dire in questi casi – non è né carne né pesce.
Ci stropicciamo gli occhi un po’ tutti; in campo c’è solo la Paganese che imperversa, che domina, che fa finanche divertire. Segna pure la Juve Stabia con un diagonale di Nicastro, ma è sempre la Paganese che tiene il campo in modo autorevole e segna ancora due volte; con Caccavallo su calcio di rigore per atterramento di Cunzi e con lo stesso piccolo grande attaccante paganese, che raccoglie un lungo invito pervenutogli direttamente da Maruocco e infila Polito in uscita con ottima scelta di tempo.
Quattro a uno, che goduria, che spettacolo, che Paganese! allora è finita? No, purtroppo, no.
Nel secondo tempo la Juve Stabia sembra un’altra squadra, così come – in peggio – sembra un’altra squadra la Paganese. E qui finiscono le note positive di cui parlavo all’inizio e cominciano quelle negative.
Chi ha giocato a calcio, o ha vissuto da dentro per anni le cose del calcio, sa che non c’è mai niente di scontato e che non basta disputare un buon primo tempo per arrivare alla vittoria.
Tutto questo, probabilmente, i ragazzi di Grassadonia, ubriachi di gioia per aver disputato una più che lodevole prima parte di gara, non lo hanno considerato e messo in conto. Sono ritornati in campo quasi spensierati, convinti di avere già il pesce fritto in padella, senza avere più quella cattiveria agonistica che spesso ha segnato positivamente le loro prestazioni, tipo gara con Casertana e Foggia, con pareggi insperati conseguiti nei confronti di due quadre che – a mio avviso – si contenderanno fino all’ultimo la vittoria del girone.
È mancata la giusta concentrazione, ne sono convinto, proprio mentre la Juve Stabia, dal suo canto, serrava le fila e provava a rimettersi in gioco. Le componenti del gioco del calcio sono parecchie; non altrimenti si spiegherebbero variazioni di rendimento e di risultati anche per compagini ritenute sulla carta fortissime, ma che si inceppano davanti a squadre, invece, ritenute più deboli. Credo poco a un calo di condizione fisica. Dovrebbe essersi trattato di convinzione di avercela già fatta, e poi, a rimonta in atto dell’avversaria, di paura di non farcela. Siamo nel campo della psicologia, e ci vorrebbe un esperto per emettere una diagnosi più precisa.
Di certo c’è solo che nel secondo tempo si è rischiato di mandare all’aria una partita già segnata con una condotta di gara quanto meno allarmante. Grassadonia dovrà lavorare a fondo proprio su questo tipo di rilassamento della squadra, che si è snaturata e che, tutt’a un tratto, ha perduto tutte le sue caratteristiche e peculiarità.
Non ho fatto riferimento ai tre punti conquistati: sono preziosissimi e si aggiungono agli altri sette conquistati nelle prime quattro gare del girone di ritorno. È di certo la nota più pratica della settimana.
Non vi ho detto nemmeno che Caccavallo, con il dodicesimo gol messo a segno è diventato il capocannoniere del girone C.
Forse ho divagato molto, forse troppo.
Nino Ruggiero
c’è sicuramente un errore di battitura o di distrazione,il girone è il “C” come sicuramente saprai,non il B
Giusto, girone C