Così è, anche se non vi pare
Nella foto, tratta da Sportube, il secondo gol della Paganese messo a segno da Palmiero
Quattro lunghi mesi abbiamo dovuto attendere, ma alla fine la vittoria, tanto attesa e agognata, è arrivata.
Il girone di ritorno, che è una specie di nuovo campionato per i cambiamenti che solitamente a gennaio rivoluzionano le squadre, è cominciato bene. Due partite: un pareggio sul campo del Foggia e una larga vittoria, al di là del punteggio, contro il Martina Franca.
La partita contro il Martina Franca è da annoverare non fra le più belle, ma nemmeno fra le più brutte. Contro una squadra che pensa bene di serrare le fila fin dai primi minuti di gioco, la Paganese ha qualche difficoltà per trovare i varchi giusti.
La manovra, come al solito, si sviluppa attraverso la sapiente regìa di Carcione, ma gli avversari riescono a restringere gli spazi agli attaccanti paganesi e nel dialogo stretto Deli e Caccavallo si trovano a mal partito. Quest’ultimo oramai è cliente conosciuto: Incocciati lo fa stringere in una morsa composta da due uomini; uno a turno dei centrocampisti in prima battuta e da D’Alterio che non gli concede un solo metro. Marcamento ferreo, ad uomo, come si usava una volta, per limitare i danni sull’uomo ritenuto di maggior tasso tecnico.
Sull’unica ripartenza, il Martina Franca va anche a segno sulla solita palla inattiva e per Marruocco non c’è niente da fare. Incocciati, nel suo disegno tattico, non ha fatto i conti con Cunzi, l’eterno ragazzino che sembra avere l’argento vivo addosso, tanto è frizzante, scattante, determinante: un vero “duracell” in miniatura che ha sempre una carica in più rispetto alla norma. Cunzi è imprendibile, imprevedibile, una scheggia impazzita che va su tutti i palloni, anche quelli che sembrano perduti. Segnasse anche in modo proporzionale al movimento che fa, non credo gli sarebbero indigesti palcoscenici di serie superiori.
In uno dei tanti momenti che potrebbero essere senza significato, Cunzi si inventa letteralmente un’azione da gol: la palla sembra perduta, lui caparbiamente si infila fra due avversari, si inserisce, agguanta il pallone, lo protegge e sta per tirare in porta quando viene goffamente atterrato da tergo in piena area a due passi dal portiere Viotti. L’arbitro non può fare a meno di fischiare il calcio di rigore.
La Paganese, dopo aver agguantato il pareggio, ritrova lo smalto dei giorni migliori e riesce finalmente a velocizzare e verticalizzare il suo gioco. La squadra pugliese sembra in affanno e un errato disimpegno difensivo le costa il secondo gol. E’ bravissimo il giovane Palmiero, scuola Napoli, ad incunearsi di forza nella difesa avversaria e a trafiggere Viotti con un rasoterra a incrociare; un gran gol e un premio meritatissimo per un ragazzo che ci sa fare.
Nel secondo tempo, la Paganese gioca come sa fare meglio, come quando incontra avversari che vogliono giocarsi la partita a viso aperto; ormai il Martina ha poco da difendere. Negli spazi che si allargano, Caccavallo è devastante: è imprendibile sulla corsia destra, ondeggia, entra in area, finta, contro finta, l’avversario abbocca e lo stende senza pietà quando si sente perduto. Rigore.
E sono due i rigori realizzati per il principe del gol che ormai è a quota dieci e si avvia a dare la caccia a Iemmello del Foggia nella speciale classifica dei cannonieri. Che bello! mi sembra che erano anni che la Paganese non annoverava fra le sue fila un attaccante da doppia cifra.
Potrebbero segnare ancora gli azzurro-stellati negli spazi larghi che il Martina è costretto a concedere nel vano tentativo di rimettere in sesto il risultato. Oltre a Caccavallo, vanno a nozze anche Deli e Cicerelli che nel primo tempo hanno sofferto le ferree marcature avversarie. Il risultato non cambia, ma gli azzurro stellati potrebbero debordare tanto è indiscutibile la loro superiorità. In avanti, però, ci si accontenta di tenere palla e di far trascorrere il tempo.
Tre punti presi in casa, dopo quattro mesi di astinenza, significano tanto per la Paganese.
Se è vero, come si dice, che anche l’occhio vuole la sua parte, i soliti affezionati spettatori hanno sfollato il “Marcello Torre” finalmente contenti, sia del risultato, sia della prestazione complessiva della squadra, Non solo: è opinione comune che la squadra si sia sistemata in una situazione di classifica più consona alle sue possibilità e al suo reale valore.
Ma, si sa, l’appetito vien mangiando; adesso un po’ tutti si attendono un paio di colpi importanti nei rimanenti giorni di campagna acquisti. I giovani sono arrivati e probabilmente sono anche di valore; ma devono crescere e possono crescere solo quando non ci sono interessi particolari di classifica.
Alla squadra servono un difensore centrale di ruolo e un centrocampista, entrambi di buona esperienza.
Se arrivano, come è auspicabile, saremo tutti più tranquilli.
Grassadonia per primo.
Nino Ruggiero
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