Nella foto un tiro di Cunzi neutralizzato dalla difesa calabrese
Finisce zero a zero una partita che poteva benissimo essere arricchita da una miriade di segnature, tanto è stata combattuta e vivace. Poteva vincere la Paganese, e sicuramente la vittoria non avrebbe fatto gridare allo scandalo, ma poteva vincere anche il Cosenza che si è dimostrata compagine quadrata, ben messa in campo e dotata di elementi di buon valore tecnico.
Ai punti – se si fosse trattato di un incontro di boxe – avrebbe sicuramente vinto la Paganese che, specie nella seconda parte della gara, ha avuto più campo e più voglia di conquistare i tre punti in palio.
Per due volte di seguito, proprio nel secondo tempo, rispettivamente ai minuti trentanove e quaranta, trema due volte consecutivamente la porta del Cosenza. La prima volta, quando una punizione calciata violentemente da Carcione da una buona trentina di metri incoccia il palo alto alla destra di un battutissimo Perina; la seconda volta, appena un minuto dopo, quando lo stesso Perina, con una uscita spericolata, a corpo morto, riesce a deviare un tiro ravvicinato di Cunzi, ben servito da una finezza di Caccavallo, indirizzato a colpo sicuro in fondo al sacco.
Ma bisogna anche dire che il Cosenza non ha rubato niente perché ha giocato la sua onesta partita ribattendo anche colpo su colpo in ogni momento della gara. Piuttosto bisogna dire che la Paganese non ha potuto contare sul solito Deli, il cui talento non è minimamente in discussione ma che è incappato in una giornata negativa; e si sa che il calciatore è uno di quelli che sono in grado di far compiere il salto di qualità.
Appuntamento nella giornata di lunedì per un approfondimento con la rubrica“Così è, anche se non vi pare” suhttps://paganesegraffiti.wordpress.com/
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