Nella foto, tratta da Sportube, Russini nel secondo tempo spreca la palla del possibile due a uno
“Classica sconfitta all’inglese per la Paganese” – avrebbero commentato i cronisti sportivi di una volta perché il risultato di due a zero era un classico nelle sfide d’oltremanica nel secolo scorso.
Sconfitta che poteva anche essere messa nel conto, anche se – si sa – la speranza è sempre l’ultima a morire, anche quando il pronostico ti mette spalle al muro.
Gioca una partita senza affanno il Benevento e trova terreno fertile proprio nelle prestazioni sotto tono di due calciatori considerati sempre fra i pilastri più sicuri dell’intero apparato difensivo; vale a dire Moracci e Tartaglia. Il primo, a difesa sbilanciata, fallisce un aggancio elementare sulla trequarti e consegna il campo aperto a Mazzeo, cui non pare vero di poter approfittare di un regalo tanto generoso e segna praticamente a porta vuota, dopo aver evitato una maldestra uscita di Casadei.
Il secondo, Tartaglia, solitamente puntuale e preciso, specie quando si trova a giostrare sulla fascia destra, nell’occasione del secondo gol non riesce a chiudere efficacemente su Lucioni e spalanca la porte per il secondo gol, quello che poi chiuderà la partita.
Quando una squadra come la Paganese perde anche le poche certezze su cui solitamente fa affidamento, non puoi avere grosse speranze di farla franca su un campo difficile, per giunta nei confronti di una delle due leader incontrastate del campionato.
La partita è tutta nelle due azioni da rete descritte.
La Paganese inizia abbastanza bene chiudendo tutti i varchi agli attaccanti giallorossi, e soprattutto rinforza il reparto difensivo portando Vinci e Donida a raddoppiare sugli esterni del Benevento. Qualche ripartenza, creata soprattutto da Aurelio e Deli, che restano gli uomini di maggiore spessore tecnico, per giunta crea più di un allarme nella difesa beneventana anche se poi il portiere Pane se ne sta abbastanza tranquillo per quasi tutta la partita. Così come è tranquillo, gol incassati a parte, anche Casadei che non è chiamato ad interventi importanti e decisivi.
Altra squadra però il Benevento, e non poteva essere altrimenti vista la posizione delle squadre in classifica; gli stregoni, infatti, dopo essere passati in vantaggio, sanno amministrare con tranquillità e sicurezza la partita e si limitano a partire in contropiede, lasciando campo alla Paganese che produce solo sterile predominio territoriale.
Poche le note positive per gli azzurro-stellati. Fra queste la prestazione di Malaccari che, impiegato in un ruolo non suo, in posizione di distributore del gioco, si è fatto rispettare, specialmente nella seconda parte della gara e spesso ha anche affondato i colpi cercando il dialogo in avanti. Bene anche Donida che si è proposto spesso e volentieri sulla fascia destra, risultando alla fine fra i più continui nel rendimento.
Qualcosa in più sarebbe stato lecito attendersi da Aurelio e Deli, che inizialmente avevano dato segni di grande vitalità in avanti. Ma con il passare dei minuti il loro rendimento si è ingrigito sempre di più tanto che Sottil ha poi deciso di sostituire entrambi. Ed è stata la fine.
Adesso è in calendario un’altra sfida impossibile per mercoledì prossimo. Arriva la Salernitana e purtroppo Sottil dovrà rinunciare anche ad Aurelio per squalifica.
L’appuntamento con la rubrica: Così è, anche se non vi pare è fissato per giovedì prossimo 2 aprile su http://paganesegraffiti.wordpress.com/
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