Altro che spezzatino, come i signori della Legapro definiscono le diluizioni delle gare su più giorni e più orari. Paganese-Cosenza, ore 11, di domenica: siamo proprio al cappuccino e brioche! Poca gente al “Marcello Torre” oramai terra solo di fedelissimi e altrettanto poco spettacolo calcistico sul terreno di gioco.
Non credo che esista un festival delle partite brutte. Di certo, se ci fosse, la vittoria andrebbe ad una bruttissima Paganese-Cosenza che non ha riservato emozioni degne di nota. Poco da una parte e dall’altra; ma poco soprattutto da parte della squadra azzurro-stellata, cui si chiedeva una prova di carattere e di orgoglio, oltre che i tre punti.
Alla fine, per onestà di giudizio, bisogna ammettere che è stato proprio il Cosenza ad andare più vicino al gol e buon per la Paganese che alla mezzora del secondo tempo Tortolano abbia sprecato la più facile delle occasioni sparacchiando alto, a non più di dieci metri dalla porta, dopo uno scambio in velocità con Cesca. Una specie di rigore in movimento e una specie di grazia per una Paganese apparsa poco reattiva e più timorosa del solito.
Il pareggio, come al solito, in termini di risultato, può essere valutato come un bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno: punti di vista. Resta il fatto che la situazione della squadra in classifica non è più quella di qualche tempo fa.
Appuntamento nella giornata di lunedì per un approfondimento con la rubrica “Così è, anche se non vi pare” su http://paganesegraffiti.wordpress.com/
Nella foto, l’ironico striscione “aperti anche a pranzo” esibito nel settore distinti
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