Così è, anche se non vi pare
Nella foto, tratta da Sportube, il gol del momentaneo due a uno messo a segno da Longo
Gelo materiale e metaforico sul “Marcello Torre”. Freddo intenso, da polo nord. Spettatori “intabarrati” fra sciarpe, copricapo, berretti, cappucci, irriconoscibili fra loro stessi nell’abbigliamento, per difendersi dal freddo pungente del nord. Roba da “ah! Sei tu? non ti avevo riconosciuto, così conciato!”.
Freddo materiale quasi lenito, con le citate difese naturali per i soliti irriducibili nei tre settori dello stadio. Gelo metaforico, invece, calato per due volte sullo stadio, che ha messo a serio rischio l’incolumità coronarica dei presenti.
Due volte in vantaggio, due volte raggiunta la Paganese da una Lupa Roma per niente trascendentale, omaggiata una prima volta da uno di quegli svarioni indefinibili in piena area che non sono per niente contemplati nel pur variegato manuale del calcio; la seconda, dalla solita imperizia dei suoi difensori che sui calci piazzati sembrano andare in crisi; non è la prima volta, anche se nel calcio bisogna pur sempre considerare la bravura degli avversari.
Paganese ancora in emergenza a causa delle contemporanee assenze di De Liguori e Baccolo a centrocampo. Sottil si affida nuovamente al giovanissimo Bergamini e gli consegna le chiavi della manovra di centrocampo. Il ragazzo non delude; ha personalità, padronanza del ruolo, smista bene il pallone ma ha pur sempre poca esperienza in quei compiti che sono delicatissimi nell’economia complessiva della squadra. Comincia bene, è anche sfrontato in più di una occasione; effettua lanci illuminanti in avanti, ma alla lunga, quando gli avversari si fanno sentire in avanti e ruminano gioco a centrocampo perché si conoscono a occhi chiusi, qualcosa si inceppa e la sua prestazione, così come quella dei compagni di reparto, scade di tono.
Purtroppo i reparti non si inventano dall’oggi al domani. Calamai, riportato nella zona centrale, impiegato soprattutto nella fase difensiva come interdittore, ce la mette tutta per dare il suo contributo, ma si è capito che preferisce, per caratteristiche tecniche, fare l’incursore o a destra o a sinistra. Non è un caso che i pericoli maggiori per la porta della Lupa Roma partano dalle sue incursioni laterali. Malaccari comincia bene; svaria dalla fascia laterale destra al centro del campo e si fa notare per la determinazione che mette nelle sue azioni. Ottimo e continuo il suo primo tempo; meno bene invece la ripresa quando accusa un calo di rendimento e di identità.
Chi si mette al servizio della squadra è Bernardo; il calciatore si sacrifica in un ruolo non suo e ci mette ardore agonistico. Prima contrasta gli avversari sulla trequarti e si dà un gran da fare per ricucire i reparti che sembrano scollati e poi, sul finale, va finalmente a svolgere il ruolo che meglio gli si addice: quello dell’attaccante centrale. Non è un caso che il suggerimento per il primo gol di Aurelio parta dal suo piede e che anche il secondo gol sia da ascrivere ad un suo illuminante passaggio in area per il neo entrato Longo.
Il pareggio è un risultato che – per come è maturato – lascia l’amaro in bocca.
La Lupa Roma ha solo giochicchiato nella zona centrale del campo quando la gara era sul risultato di parità. Poi è stata graziata da un erroraccio di Armenise che in piena area ha tardato un rinvio facile facile e dalla solita amnesia difensiva su calcio d’angolo. Le colpe, in questo caso, sono di tutti e di nessuno, ma bisogna dire che sui palloni alti, specie quando non c’è Girardi a dare il suo apporto difensivo, non è la prima volta che la Paganese va in affanno. L’unico che in questo tipo di situazione avrebbe potuto metterci testa e centimetri è Schiavino, ma il calciatore, dopo l’infortunio di Salerno, non è più riuscito a ritagliarsi un ruolo in difesa e addirittura pare sia in procinto di cambiare casacca.
Cosa dire ancora? Aurelio al debutto ha fatto vedere cose egregie. Salta l’uomo, è veloce, mantiene bene la posizione sulla fascia e si propone bene per il tiro. Da antologia il suo gol con una sventola che si è insaccata proprio nel sette alla sinistra del portiere laziale. Bene anche il debutto di Longo che ha stabilito anche un nuovo record; appena entrato, dopo nemmeno un minuto, ha colto l’attimo per mettere a segno, di rapina, il gol del momentaneo due a uno. Ma per lui, come per Malaccari e Aurelio, trattandosi di nuovi arrivi, ci sarà bisogno di conferme.
Lo sguardo è già proiettato verso i prossimi impegni che saranno gravosi.
Domenica prossima si giocherà a Caserta e la settimana successiva, di sabato, a Messina.
Scusate se è poco…
Nino Ruggiero
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