Così è, anche se non vi pare
Benedetta esperienza: c’è chi ce l’ha e chi no! Ne ha avuta tanta a Matera nella gara d’esordio il reparto difensivo della Paganese; ne ha mostrata pochissima la nuova piattaforma della Legapro, che si appoggia a Sportube, che si picca di irradiare tutte le partite del campionato.
Una iniziativa lodevolissima quella della Legapro, una vera rivoluzione copernicana nel mondo della comunicazione, ma che a Matera– ahimé! qui ci vuole proprio – ha funzionato poco e male.
Comincio dall’esperienza della difesa. Erano anni che la squadra azzurro-stellata non presentava un reparto difensivo così ben guarnito; e quando parlo di difesa mi riferisco a tutto l’assetto difensivo, non al solo reparto classico, con chiaro riferimento anche alla struttura ed alla mentalità.
È l’esperienza che ha caratterizzato la prova generale della difesa; è notorio, per chi conosce il calcio, che le squadre debbano fondare le loro certezze soprattutto sull’apparato difensivo. Quando hai una solida difesa, con gente di mestiere che sa dirigerla, puoi anche pensare agli altri reparti. In caso contrario, con difese ballerine e incerte, puoi anche sforzarti di ingaggiare elementi di buona levatura tecnica, ma non vai da nessuna parte.
La difesa vista a Matera è apparsa all’altezza della situazione. Grande l’esperienza consolidata di Bocchetti che – negli anni, dopo aver percorso con profitto le strade della corsia sinistra – oramai è diventato un autorevole e affidabile centrale difensivo. Certo, in alcuni momenti sono stati commessi degli errori, ma l’impressione complessiva che ne è scaturita è sicuramente più che positiva. L’importante è avere la sensazione di poter contare su una difesa solida e su elementi di grande affidamento (senza contare che in panchina Cuoghi può contare su altri elementi di valore come Moracci e Schiavino).
Due parole, in tema di esperienza, su Sportube che ha irradiato le immagini della gara su piattaforma internet. Siamo abituati a problemi di carattere tecnico che possono inficiare tutte le migliori intenzioni di questo mondo: comprensione massima per le immagini ballerine della prima mezzora di gara e per la mancata telecronaca di gran parte della partita. Ma le inquadrature… per carità! mai che venisse centrato l’obiettivo principale della gara, vale a dire la posizione in campo del pallone! Siamo, purtroppo, almeno stando alla gara di venerdì scorso, in un terreno da dilettanti allo sbaraglio, con un telecronista che a fine primo tempo – dimenticando di dover essere imparziale – si permette di parlare di un vantaggio meritato da parte del Matera. Cari amici di Legapro, ma stiamo scherzando?
Ma voi volete sapere soprattutto delle impressioni ricavate da questo primo impegno di campionato. Ebbene, risultato a parte, la squadra ha confermato quanto già espresso nelle due gare di Coppa Italia: fase difensiva sopra le righe, con raddoppi continui sull’uomo in possesso di palla già a centrocampo, con Vinci e Armenise bravi nella fase di contenimento, quasi nelle funzioni di terzini d’ala di una volta.
Dalla cintola in su, invece, centrocampo a fasi alterne, funzionante a sprazzi; buono il controllo della palla e buoni gli interscambi nella zona centrale. Qualche problema in fase si costruzione del gioco; le fasce laterali non sempre hanno funzionato come da copione nella fase propositiva del gioco. Scarso il lavoro in profondità di Armenise, evidentemente ancora a corto di velocità; meno incisive di precedenti esibizioni le proiezioni offensive di Vinci sulla destra.
Sulla trequarti Caccavallo è parso spesso un pesce fuor d’acqua perchè isolato e marcato stretto, ingabbiato quasi sempre da due avversari, perchè Auteri sapeva bene con chi aveva a che fare. Ma Caccavallo, che rappresenta la maggiore risorsa tecnica della squadra, pur nella difficoltà degli spazi che mai si aprivano di fronte a lui, ha saputo lasciare il segno proprio allo scadere dei tre minuti di recupero, anche se su palla inattiva. La sua punizione, velenosissima, calciata di interno sinistro, ha suggellato una positiva prestazione complessiva della squadra che – in caso di sconfitta – avrebbe sicuramente avuto da recriminare. Il gol suona a merito di un calciatore che forse non avrà brillato come nelle due precedenti esibizioni ma che rappresenta, senza ombra di dubbio, il valore aggiunto della squadra.
Due parole però voglio spenderle anche per Herrera. Il calciatore si è sacrificato in un oscuro lavoro di tamponamento nella parte iniziale della gara, ma nella ripresa ha cominciato a giostrare più in avanti dove il suo estro e la sua fantasia sudamericana possono meglio sbizzarrirsi. Forse Cuoghi, nell’ottica di una risistemazione tattica, in attesa di un centravanti di ruolo, potrebbe dargli più chances in avanti, specie quando si tratterà di dover scardinare nelle gare interne squadre impostate sulla difensiva.
All’inizio facevo riferimento all’esperienza. Ebbene, tanto per essere più crudi, credo che la squadra così com’è, abbia bisogno di un elemento di esperienza anche a centrocampo, perchè è con il mestiere – un atleta navigato per reparto – che si costruiscono le squadre di successo.
Ma una cosa è certa, stando alle impressioni ricavate sie nelle due partite di Coppa Italia che in quella di ieri a Matera: quella di quest’anno è una squadra di tutto rispetto, da non confondere minimamente con quella dello scorso campionato. Andava detto a beneficio degli scettici che non mancano mai; e l’ho detto.
Nino Ruggiero
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