Così è (anche se non vi pare)
Volevate vedere all’opera De Martino? Eccolo: prima timoroso, impacciato, quasi corpo estraneo alla squadra. Poi – con il passare di minuti, nemmeno troppi – sicuro, deciso, imperioso, quasi altezzoso; con una classe e una consistenza degna di un calciatore di alto lignaggio. Signori, è arrivato finalmente il calciatore che tutti volevamo dall’inizio dell’anno. Forte, autorevole, persino cattivo negli interventi a sostegno della difesa; lineare, geometrico, geniale una volta in possesso di palla. E poi, disinvolto, energico, sicuro di sé quando, palla al piede, si affaccia minaccioso in area di rigore avversaria con il passo del trequartista goleador.
“Durerà, non durerà” – ci chiedevamo dubbiosi a fine primo tempo – memori soprattutto della sua lunga lontananza dai campi di gioco.
Durerà: è la risposta definitiva che viene dal terreno di gioco. Durerà e sarà annoverato fra i più in palla della squadra nella sfida con il Campobasso. Solo dieci minuti di comprensibile ambientamento. Poi, mai una pausa, mai in affanno, generoso oltre misura, una vera pacchia per Pino Palumbo che temeva soprattutto la sua tenuta.
Il calciatore è recuperato in pieno: ha forza, coraggio, vitalità; è un moto perpetuo. Da oggi la squadra avrà un elemento di peso e di indubitabile carisma su cui poter contare ad occhi chiusi.
E tanto per essere in tema, a beneficio soprattutto dei tanti sostenitori che seguono le sorti della nostra amata Paganese da lontano, qualcosa la devo dire sulla prestazione di Fava.
Nessuno, negli ultimi tempi, si era risparmiato nell’indicarlo come una delle delusioni più cocenti di questa seconda parte di campionato. Le sue prestazioni – alla luce soprattutto degli infortuni che lo avevano afflitto – avevano più di una volta lasciato seri dubbi sulla sua integrità fisica; in più di una occasione era sembrato assente, anima vagante nelle aree avversarie; mai uno stacco di testa imperioso sui cross che arrivavano soprattutto da Scarpa; mai un sigillo, un acuto come quelli che lo avevano reso famoso ai tempi di Triestina, Treviso e Udinese.
Ebbene, da un paio di partite – ma soprattutto nell’impegno con il Campobasso, gol a parte – si è rivisto all’opera il vero Fava: rigenerato, generoso, attento, vigoroso, determinato, addirittura intraprendente nelle fasi più importanti della partita.
Eccoli, sono proprio loro i rinforzi che Palumbo aspettava: De Martino e Fava possono essere considerati come vera e propria nuova linfa per la fase finale del campionato. La loro classe, la loro esperienza potrà essere determinante e dovrà essere spesa per le future fortune della squadra.
Già, fortune. Oramai è chiaro – soprattutto alla luce dei risultati provenienti dagli altri campi – che, in ottica play-off, bisognerà guardarsi soprattutto dal Gavorrano e forse un tantino anche dall’Aprilia. Guardiamo pure avanti, per carità; guardiamo ai risultati che ottengono anche il Chieti e L’Aquila, ma salvaguardiamo innanzitutto l’attuale posizione che ci consentirebbe di andare ai play-off. Se pensiamo per un attimo a tutte le traversie che hanno accompagnato la squadra da Natale ad oggi, sul momento possiamo anche accontentarci. Salvo poi pensare subito dopo ad una strategia vincente; perché è chiaro che il solo platonico traguardo dei play-off non accontenterebbe gli esigenti palati di una tifoseria pronta per il grande salto. Ma facciamo un passo alla volta.
La partita non è stata bella. Ma oramai ci abbiamo fatto il callo. Solo che stavolta, a differenza di altre partite casalinghe, sono arrivati i tre punti; che poi erano quelli che un po’ tutti volevamo. Al diavolo il bel gioco, le triangolazioni, le sovrapposizioni e tutto quello che può far felice chi vede il calcio come uno spettacolo. Bentornata vittoria, senza “se” e senza “ma”; sentivamo da tempo la tua mancanza!
Potrei dire che la squadra non è riuscita a far diventare rotondo un risultato che appare striminzito, risicato e raccogliticcio nei confronti di un’avversaria molto modesta. Potrei dire anche che si sono sprecate numerosissime occasioni da rete che una squadra di alto rango non può depauperare, ma – con i chiari di luna che hanno accompagnato il nostro cammino negli ultimi tempi – dobbiamo accontentarci di quello che passa il convento.
Importante è aver recuperato per strada non solamente i tre punti ma anche una buona dose di entusiasmo e di voglia di vincere; tutte qualità che negli ultimi tempi avevano latitato.
Più importante ancora, quasi determinante, è sembrata la presenza in panchina del presidente Raffaele Trapani, sfortunato protagonista di una vicenda giudiziaria ancora tutta da chiarire.
“Bentornato presidente” – hanno inneggiato a più riprese i gruppi organizzati. Bentornato presidente e bentornata vittoria; il connubio è presto delineato.
Adesso, in occasione della Santa Pasqua, ci sarà un turno di riposo che capita proprio a fagiolo. Bisognerà cercare di recuperare Fusco e Tricarico, due elementi che nei rispettivi ruoli sono degli autentici leader. Così Palumbo avrà finalmente qualche problema di abbondanza che nel calcio non gusta mai.
Poi, nella domenica dedicata alla Festa della Madonna delle Galline ci sarà la trasferta di Aversa e subito dopo, di mercoledì, la partita in casa con il Catanzaro.
Vediamo di tirare il capo a terra, come diciamo dalle nostre parti. Non credo ci sia bisogno di traduzione.
Buona Pasqua a tutti.
Nino Ruggiero
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