Così è (anche se non vi pare)
E’ la seconda volta che il gol arriva negli ultimi minuti. Una settimana fa a Giulianova, ieri l’altro a Mugnano di Napoli. E’ la seconda volta di seguito che in occasione di trasferte il mio computer si blocca e “risuscita” proprio in occasione di un gol segnato dalla Paganese. Fa niente, cento di queste bizze e di questi gol!
Il calcio non finisce mai di stupire; perciò è bello e ci appassiona. In appena tre giorni la “musica” cambia da così a così; si perdono tre punti importantissimi nella gara infrasettimanale con il Gavorrano; se ne guadagnano altrettanti con la Neapolis in osservanza di quella che nel gioco del calcio viene definita, a torto o a ragione, “legge non scritta di compensazione”.
Guardate, parliamo di compensazione in tutti i sensi. La Paganese aveva giocato bene mercoledì scorso contro la squadra toscana, ma, in otto minuti di autentica follia complessiva, aveva lasciato tre punti a una di quelle squadre che vengono considerate avversarie dirette per il raggiungimento del traguardo dei play-off.
Gioca poi così così a Mugnano ma, allo scadere del tempo, sa approfittare di una disattenzione del portiere avversario e conquista i tre punti in palio. In altri tempi – quando la squadra veleggiava nelle zone altissime della classifica – nell’ottica del settimanale commento, avrei parlato di padronanza del ruolo, di sicurezza nei propri mezzi, di una squadra sorniona ma pronta a colpire come sa fare chi ha nel proprio DNA i cromosomi del più forte. Ma il tempo ci ha detto che bisogna avere i piedi ben saldi per terra e che le prestazioni altalenanti nel calcio non promettono mai niente di buono. Per il momento, in attesa di conferme che possono venire solo dal campo e dai risultati, incameriamo tre punti preziosissimi che possono risultare importantissimi per il raggiungimento dell’unico traguardo che ancora è possibile raggiungere.
Compensazione in tutti i sensi, dicevo più su, perché Il Gavorrano – scivolando malamente contro il Perugia – perde tutti in un colpo i tre punti che aveva recuperato proprio mercoledì scorso alla Paganese e torna a distanziarsi di quattro punti in classifica. Quattro punti di vantaggio in questo campionato possono essere molti, così come possono essere anche pochi; ci conforta la media inglese, nella quale siamo avvantaggiati di molto proprio nei confronti della squadra toscana. Meno, invece, nei confronti di un Chieti che pare aver calzato negli ultimi tempi gli stivali delle sette leghe.
So che nell’ambiente c’è ancora molto scetticismo sulle effettive possibilità che la squadra ha di arrivare almeno al traguardo di minima fissato alla vigilia del campionato. Non so dare torto a quanti guardano con diffidenza al futuro più prossimo. Questo continuo alternarsi di risultati: una volta nella polvere, un’altra sugli altari, non fa fare salti di gioia a quanti hanno a cuore le sorti del sodalizio azzurro-stellato.
Dobbiamo però augurarci che soprattutto in casa i “nostri” riescano a far valere, come una volta, la legge del “Marcello Torre”. Legge che, purtroppo, è venuta meno proprio quando un po’ tutti speravamo di riaffermare i diritti e le aspirazioni di primato in occasione dei cosiddetti scontri diretti con Perugia, Lamezia, L’Aquila e Gavorrano. Sapete tutti com’è andata, è inutile ripetermi.
Siamo in ballo e dobbiamo ballare, metaforicamente parlando; lo dico soprattutto ai tanti buoni amici che – scoraggiati dalle più recenti deludenti prestazioni interne – in un certo qual senso, avevano promesso prima all’amico vicino e poi a se stessi, di non mettere più piede sullo stadio. I momenti “no” ci possono essere; importante però è reagire per mostrare di essere ancora vivi e vegeti.
Sulla partita con la Neapolis non posso dire molto, ma, come ho sentito da un buon amico, di certo la stessa non è stata esaltante. La formazione napoletana, specie nella prima parte della gara, ha cercato con più insistenza la via della rete, ma con scarsa fortuna. Il gol, arrivato negli ultimissimi minuti, grazie anche ad una presa difettosa del portiere ospite, porta ancora una volta la firma di Luchino Orlando che oramai rappresenta a pieno titolo il “capolinea del gol”.
Grande attaccante questo Orlando; se gli dai un metro di spazio, ti castiga senza pietà. Adesso che ha ripreso a giocare a pieno regime e ha riacquistato la forma, i suoi gol potranno risultare determinanti nelle partite a venire. Così come potrà risultare determinante anche l’opera di Scarpa che a Mugnano si è segnalato come uno dei migliori in campo; la qual cosa non mette e non toglie niente ad un calciatore la cui classe che non è stata mai messa in dubbio. Prova ne sia che proprio Palumbo, nella delicata fase del mercato di gennaio, aveva preteso la sua riconferma. Scarpa è un generoso per natura; adesso che ha riacquistato la piena efficienza fisica e una condizione atletica invidiabile, potrà risultare decisivo nel finale di campionato e – lo speriamo tutti ardentemente – nella eventuale disputa dei play-off.
Così come speriamo tutti che anche De Martino, notevolmente appesantito a causa della lunga inattività, possa dare presto quel contributo di classe e di esperienza ad un centrocampo che al momento è sulle spalle dei soli Tricarico e De Martino.
Domenica in casa è in programma il derby con l’Ebolitana. All’andata, proprio ad Eboli, la Paganese accusò uno dei primi “flop” di questo campionato. In superiorità numerica, undici contro dieci, gli azzurro-stellati soffrirono le pene dell’inferno e a stento riuscirono a tirar fuori un pareggio.
Si giocherà per due obiettivi diversi; la Paganese per i play-off, L’Ebolitana per evitare la retrocessione.
Siamo in ballo. Io ballo, tu balli; balliamo tutti.
Nino Ruggiero
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