Così è (anche se non vi pare)
La risposta c’è stata ed è stata anche forte; netta, inequivocabile com’è giusto che fosse a seguito delle tante inquietudini emerse all’indomani di una triade di semi-insuccessi. A Campobasso la Paganese ha risposto “presente” all’appello di Grassadonia e – da quello che raccontano inappuntabili cronache di parte molisana – ha disputato una gara ineccepibile dal punto di vista tattico, dimostrando grande personalità in tutti i momenti della gara.
Chi paventava una crisi di gioco e di risultati stavolta è servito. Quando una squadra, da una trasferta difficile ed impegnativa, riesce a trarre il massimo dalla stessa dando peraltro anche dimostrazione di forza, allora vuol dire che la sostanza c’è e che bisogna solo insistere sulla strada intrapresa.
Certo, le altre concorrenti alle posizioni alte della classifica non se ne sono state buone buone ad attendere il risultato esterno della Paganese, ma più importante, in questi casi, è guardare in casa propria.
L’Aquila continua a … volare, il Catanzaro pare aver superato la mezza crisetta che l’aveva attanagliato ed il Perugia è uscito indenne, senza strafare, da Milazzo.
In testa, adesso, la situazione appare più delineata con quattro serie pretendenti al passaggio di categoria. Ma, in verità, nonostante l’attuale distacco, non scarterei dai giochi anche la Vigor Lamezia, che è squadra di tutto rispetto; e mi fermerei qui.
Torno alla partita di Campobasso. Un buon amico presente mi ha parlato di una prova finalmente convincente di tutta la squadra e di Scarpa in particolare. “E’ stato fra i migliori – mi ha detto – ha dato l’anima in campo e soprattutto ha saputo inserirsi come lui sa fare sul fronte d’attacco non disdegnando di dare una mano anche in fase difensiva.” Sono contento per lui e soprattutto per la squadra che adesso – con un giocatore recuperato ed in piena forma – potrà avere più frecce al suo arco.
Ho letto anche di un cambiamento tattico della squadra. Purtroppo si continua a parlare di freddi numeri che dovrebbero rappresentare gli schieramenti delle squadre. Addirittura ho sentito espressioni come queste: “La Paganese gioca con il 4-4-2 che però nel corso della gara diventa un 4-3-3; ma quasi sempre sta interpretando un 4-2-3-1.” Siamo al teatro dell’assurdo. In altri tempi qualcuno che s’intendeva di calcio avrebbe esclamato di buon grado: “Questi danno i numeri!”
In questa manìa, che è anche indice di pochi argomenti a disposizione, parecchia brava gente dimentica che il calcio è un gioco dinamico, mentre i numeri esprimono solo e soltanto statici e freddi tatticismi da lavagna. Meglio allora parlare di “gioco a fisarmonica”, se proprio si vuole evidenziare uno spostamento di giocatori una volta avanti ed una volta indietro, a seconda delle esigenze della gara. Perché il “gioco a fisarmonica” teorizzato tanti anni fa da Guido Gratton, allenatore a Pagani dopo aver militato per anni nella Fiorentina ed in Nazionale, presupponeva proprio una versione dinamica delle posizioni in campo. Ma devo dirvi pure che una cosa è la teoria ed un’altra è la pratica perché poi lo stesso Gratton – quando fece i conti con la struttura fisica degli atleti a disposizione – dovette rinunciarvi. Avanti e indietro in continuazione, per novanta e più minuti di gioco: è una parola! Ecco perché si dice utopia…
Meno male che – tattiche a parte – la Paganese ha ripreso di buona lena il cammino verso le posizioni di classifica che più le competono. Ha ritrovato Scarpa, ed è già molto; deve adesso ritrovare al più presto anche Fava per dare maggiore peso, esperienza e classe al reparto avanzato che al momento è alquanto leggerino. Pur tuttavia bisogna riconoscere che, in questo particolare e delicato momento, Grassadonia è riuscito a valorizzare il giovane Siciliano che si è fatto trovare pronto e con la sua esplosiva gioventù ha saputo dare il richiesto e giusto contributo alla squadra. Naturale e premiante, quindi, la sua convocazione nella nazionale di Lega.
Adesso però è il momento della concretezza e delle conferme. Domenica arriva l’Aversa Normanna al “Marcello Torre” e una settimana dopo ci sarà la trasferta a Catanzaro.
Diamoci dentro come si conviene ad una squadra allestita per vincere.
Nino Ruggiero
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