Ritroviamoci il venerdì
Scrivere di venerdì non è facile. Di solito sulla gara della domenica precedente si è detto e scritto già molto in settimana, specie adesso che gli organi di informazione abbondano, non certo come tanti anni fa, quando per conoscere una notizia o per confrontarti con un commento dovevi rifarti solo a un paio di giornali. Logica vorrebbe che si guardasse in avanti, che si scrivesse qualcosa di interessante sulla gara da disputare di lì a due giorni. E’ così; è giusto; è normale. Ma come fai a parlare del domani se non hai presente il passato? Quando passato sta per “ieri”, o meglio ancora, più appropriatamente, per “domenica scorsa”? Parto allora dalla gara di domenica con la Cremonese.
Non so se ve la ricordate quella storiella del tipo che – imbranatissimo – incontrava tutti i giorni nell’ascensore una ragazza che gli sorrideva e gli diceva “buongiorno caro”; lui, rosso di fuoco, timidissimo, abbozzava solo un sorriso senza rispondere. Una sera, pungolato dal proprio “io”, si mise di buzzo buono e si allenò a lungo per rispondere a quel “buongiorno caro”. L’indomani avrebbe risposto “buongiorno, cara signorina”. Era pronto, si era allenato per tutta la notte. La mattina dopo nel solito ascensore trovò la solita signorina che appena lo vide gli disse “buongiorno, come va?”. Accidenti! non aveva detto “buongiorno caro” e lui, che si era allenato per tutta la notte per rispondere adeguatamente, restò muto come un pesce, più rosso ed imbarazzato del solito.
Cosa voglio dire? Il parallelo con la storiella appena raccontata è presto detto. Contro la Cremonese era stata saggiamente preparata una gara di attesa. La squadra, schierata con tre centrali difensivi di grande levatura, con un centrocampo bene imbottito, avrebbe dovuto togliere spazi agli avversari per poi proporsi rapidamente in avanti con efficaci ripartenze.
Una tattica studiata per bene a tavolino e che avrebbe dovuto imbrigliare la squadra avversaria, dotata in linea tecnica di calciatori di grossa levatura.
Tutto bene, tutti catechizzati, pronti: via! Dopo quaranta secondi di orologio il piano se ne va a carte quarantotto; la Cremonese passa al primo lancio effettuato nel cuore della difesa paganese. Come è possibile? ci siamo chiesti tutti, come si può incassare un gol del genere – discutibilità di fuorigioco a parte – a difesa schierata? Misteri.
Il disegno tattico predisposto da Capuano per la verità mi intrigava molto; ero e sono tuttora convinto che la squadra abbisognasse di più copertura nella fase difensiva. L’arrivo di Fusco, schierato subito insieme a Martinelli ed a Cuomo, avrebbe dovuto far dormire sonni tranquilli. Purtroppo, credo per ragioni di tempo a disposizione – tempo che è sempre tiranno quando devi sperimentare qualcosa e devi fare in fretta perché gli eventi si accavallano l’uno dopo l’altro – è mancata la giusta equidistanza e coordinazione dei tre difensori centrali che, sulla carta, rappresentano il punto di forza della squadra, non fosse altro che per esperienze maturate.
Bisogna aggiungere, ad onor del vero, che pur in condizioni mentali disastrate e condizionate dagli ultimi eventi negativi, la squadra ha mostrato una orgogliosa e insperata reazione, da non confondere con quella da calma piatta messa in campo a Lumezzane.
La difesa – errore di valutazione a parte sul primo gol incassato – ha avuto poche incertezze.
Vicedomini e Casisa hanno giocato una gara intensa sotto il profilo agonistico e si sono battuti da leoni nella zona nevralgica del gioco; tutto quello che i due avevano in meno sul piano del palleggio puro nei confronti degli avversari lo hanno ribaltato in virtù di un ritmo infernale.
Intanto va detto che l’esperimento tentato da Capuano a centrocampo non è andato come nelle aspettative: Triarico è stato un’ombra evanescente nella zona centrale del campo. Da lui Eziolino si aspettava quella qualità da sempre attesa in fase di impostazione del gioco; ma l’esperimento, ripetuto ancora dopo Lumezzane, non ha dato i frutti sperati. Se vogliamo, anzi, oggi alla squadra manca proprio il Triarico dalle volate mozzafiato sulla destra dell’attacco; i cross al bacio indirizzati al centro in velocità di inizio campionato oggi sembrano miraggi.
In attesa di ritrovare presto il Tedesco delle prime gare di campionato, va evidenziata la prestazione di Magliocco che, a gara in corso, è riuscito se non altro, unitamente a Lepri, a vivacizzare la manovra d’attacco della squadra.
Il guaio più grosso è che, purtroppo, siamo ai verbi difettivi in fatto di gol segnati e di vittorie.
Adesso credo che siamo tutti convinti, Capuano per primo, che la posizione in classifica non è solo ed esclusivamente figlia della sfortuna o di arbitraggi sfavorevoli.
Al punto in cui siamo, però, il buon Eziolino sa bene che deve inventarsi qualcosa almeno fino a gennaio; poi qualche rinforzo dovrà pure arrivare.
Per adesso, con tutta la carne messa a cuocere, credo sia proprio tutto.
Nino Ruggiero
(Trasmissione “Azzurrissima” di Telenuova, sabato 19 novembre 2010)
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